Uber bloccata non solo a Milano


uber londraCome già avvenuto in Italia e in altre nazioni europee e non, la multinazionale americana Uber, che mediante la collaborazione con gli operatori di Noleggio Con Conducente Milano e nazionale opera nelle nostre città, si trova a scontrarsi anche con le Autorità Inglesi.

A Londra infatti il Tribunale del lavoro ha stabilito che Uber debba riconoscere ai suoi autisti con auto nere riposi, ferie e salario minimo, ovvero tutti quei diritti tipici del lavoratore dipendente.

A muovere i primi reclami nella capitale londinese sono due autisti con auto nere. Sono riconducibili ai nostri operatori italiani Noleggio con Conducente Milano, in continua battaglia legale con gli autisti Taxi Milano. Sono definiti “workers”, a metà tra la categoria del lavoratore autonomo e quella del lavoratore dipendente.

Uber, ovviamente, considera i suoi autisti lavoratori autonomi. La start up afferma infatti che quest’ultimi decidono in maniera autonoma e indipendente il loro orario lavorativo. Questa tesi tuttavia non è confermata dai Tribunali Inglesi.

La sentenza di primo grado è stata confermata anche in fase d’appello. E’ così che Uber  ha deciso di avvalersi del ricorso. Ora bisogna decidere se questo avverrà davanti alla Corte Suprema oppure alla Corte d’Appello.

Essa non è applicativa nell’immediato, quindi da qui all’eventuale stop dell’applicazione potrebbero passare diversi mesi.

Il rischio per la Startup, che oggi rappresenta anche qui in Italia una valida alternativa ai Taxi Milano e al contrario una collaborazione con gli operatori Noleggio con Conducente Malpensa e Milano, è quello della eventuale rivendicazione da parte degli autisti di altri paesi Europei e non, degli stessi diritti.

 

“… Uber potrebbe non operare a Londra …”

 

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